Lo Yoga insegna che possiamo liberarci dalla sofferenza o persino evitare ad altri il dolore riconoscendo che non vi è alcun “uno” né “cosa” che sia separata da noi. Raggiungiamo questo stato di unità non attraverso una fede cieca o un’osservazione meccanica di rituali, ma attraverso una pratica degli otto stadi dello Yoga.
Gli otto stadi sono codici morali per vivere in modo etico ( YAMA e NYAMA) , pratiche fisiche (ASANA) che ci conducono vero la verità della nostra incarnazione e purificarci a livello fisico , controllo della respirazione (PRANAYAMA) per sincronizzare il nostro ritmo individuale con il ritmo primordiale dell’universo e purificarci a livello mentale ; attraverso una pratica costante , impariamo a riconoscere che cosa è davvero importante ed impariamo a liberarci di ciò che non serve , pensieri ed emozioni transitorie ( PRATYAHARA ). Attraverso questo discernimento di cosa è davvero importante, impariamo a concentrare la mente e la vita (DHARANA) sulle cose che contano e che hanno un valore duraturo; con la pratica impariamo ad essere consapevoli e stabili nelle situazioni più difficili ( DHYANA) e quindi a liberare noi stessi in modo da raggiungere il massimo potenziale (SAMADHI).
Per quanto tutto questo possa sembrare straordinario, lo Yoga non è una tradizione spirituale adatta a chi è incline ad adagiarsi. Lo Yoga è per chi ha disciplina, tenacia , perseveranza, devozione.
Si tratta di una scienza pragmatica in cui tutto viene testato e verificato attraverso l’esperienza diretta.