La sessione di yoga abitua il praticante a girare “all’interno” gli occhi dell’attenzione, trovare quello spazio interiore che permette al nostro ingombrante Io di fare un passo indietro e consentirci di osservare, senza cercare di forzarlo né giudicarlo, il nostro paesaggio mentale.
È quel caos continuo di propositi, obiettivi, desideri che ci rende spesso schiavi della persona che riteniamo di essere. Lo yoga è in grado di farci comprendere che noi non siamo il nostro paesaggio mentale, che la nostra felicità non dipende necessariamente da tutti gli elementi che lo compongono.
Per arrivare a questo, è indispensabile compiere un piccolo passo indietro all’interno di noi stessi, mettere una distanza tra noi e il nostro paesaggio interiore, diventare un osservatore che non interviene, non giudica, ma semplicemente si guarda. Lo yoga chiama questa figura di testimone non giudicante “Drashta”.
Tralasciando qui le immense conseguenze che la conquista del ruolo dell’osservatore può rivestire in modo diverso per ciascun praticante (l’approdo a un più profondo stato di introspezione psicologica, il rafforzarsi di un legame con gli altri esseri umani e il cosmo, l’inizio di un percorso devozionale), si sottolinea qui come lo yoga (che letteralmente significa, “legare”, “unire” in sanscrito) sia propriol’unione tra mente, corpo e anima in contrapposizione a tutto quanto è legato alla materialità e all’esteriorità.
Al di là quanto possa essere tonificante rimanere in forma attraverso gli asana, l’aspetto mentale è nello yoga ciò che davvero conta. È per questo che risulta incomprensibile a coloro che gli si avvicinano senza le necessarie concentrazione e perseveranza.
Il tempo è la porta che dà accesso alle profondità dello yoga. In cambio il praticante acquista quella chiarezza mentale e la capacità di agire con distacco verso le proprie azioni – tipica applicazione nella realtà del concetto di “osservatore” di cui dicevamo poco sopra. E tra le altre, queste sono vere e proprie armi segrete con cui affrontare, con più consapevolezza e sicurezza, anche la farraginosa vita di ogni giorno. (S.Bernelli)